
“Ho passato la mia adolescenza in cucina, sperimentando nuovi piatti.”
La sua passione per la cucina è nata durante il periodo delle superiori. Desiderava iscriversi a una scuola professionale per approfondire l’argomento, ma la sua famiglia non appoggiò la sua decisione. Molti dei suoi amici frequentavano l’alberghiero e lui colse subito l’opportunità: invece di andare in discoteca nei weekend, passava quasi tutto il suo tempo libero a casa per cucinare insieme a loro e “rubare” almeno alcuni dei segreti del mestiere.
“Non ho mai smesso di mettermi in gioco: sono partito dal basso, ma un passo alla volta sono arrivato a lavorare con Chef famosi in ristoranti importanti, sperimentando vari contesti lavorativi.”
Dieci anni fa, dopo aver finito il Liceo Socio Psico Pedagogico, ha iniziato a lavorare come Lavapiatti, con il desiderio di imparare sempre di più sulle diverse materie prime e le ricette degli Chef per consolidare la base che gli mancava.

“In cucina non si spreca nulla. E’ importante saper valorizzare le risorse che si hanno a disposizione e provare a dare il massimo ai propri clienti.”
Ogni ingrediente va esaltato per creare accostamenti piacevoli e interessanti. La sua cucina si basa su una vera filosofia di vita. Per lo Chef Camozzi, il rispetto e l’umiltà sono valori fondamentali che si riflettono sia nel modo in cui prepara i suoi piatti e comunica con i suoi clienti sia nell’attenzione che dedica a ogni allievo. Molti dei ragazzi che studiano Cucina presso la Piazza dei Mestieri, la sede dove si svolgono i vari corsi dell’ente di formazione Immaginazione e Lavoro, hanno bisogno, come lui quando aveva la loro età, di “mettere le mani in pasta” e iniziare a vivere il mondo del lavoro.
“Cosa rende speciali i miei piatti? L’amore che ci metto nel farli, unendo i miei ricordi più cari per elaborarli.”